Caos mascherine in Lombardia
“Sulle mascherine Regione Lombardia sta facendo una gran confusione e su più fronti”. E’ lapidario il consigliere regionale Samuele Astuti (Pd). Dopo aver raccolto informazioni direttamente sul campo, Astuti fa il punto: “La Giunta dopo aver stabilito l’obbligo di indossarle per chi esce di casa, ieri ha annunciato che verranno date 3 milioni di mascherine ai Comuni per i cittadini. E ha detto che altre 300mila sarebbero state disponibili oggi gratis nelle farmacie”.
“ Questa mattina fuori da queste c’erano già le code, mentre pare che non arriveranno che nel fine settimana, come ha reso noto Federfarma – continua Astuti –. Intanto le mascherine continuano a scarseggiare nelle case di riposo dove ci sono le persone più vulnerabili, mentre Fontana suggerisce di usare anche i foulard, che, al contrario, potrebbero rappresentare un ulteriore rischio di trasmissione del contagio”.
Ma “quand’anche nelle farmacie arrivassero in settimana, considerato che in Lombardia ce ne sono 3mila , vuol dire che saranno a disposizione 100 mascherine per ogni farmacia, cioè nulla –sottolinea l’esponente dem –. Per di più la Regione non ha ancora stabilito i criteri per la distribuzione: i farmacisti non possono chiedere la dichiarazione dei redditi e i medici di famiglia impazzirebbero se dovesse toccare a loro determinare a quali dei loro assistiti dare questi presidi. Si potrebbe pensare innanzitutto agli over 65, ai cittadini con comorbilità e disabilità, con invalidità superiore ai due terzi, ad esempio”.
“Insomma- sintetizza Astuti,-da un lato l’ordinanza regionale che impone di coprirsi il viso è imprecisa perché, se non bastassero le indicazioni dell’Oms, anche lo stesso autorevole New England Journal of Medicine, in un editoriale del 2 aprile, parla di mascherine chirurgiche e non dice certo che va bene ‘in subordine qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca’ come prevede invece l’ordinanza regionale. Dall’altro, le mascherine che la Regione annuncia sono in quantità insufficiente. Basta fare due elementari raffronti: 3 milioni di mascherine per 10 milioni di abitanti e 300mila mascherine per 3mila farmacie. Oltretutto, a obbligo già stabilito, ovvero il contrario di quanto fa la Toscana, che prima distribuisce e poi mette l’obbligo.”
“Basta aggiungere confusione a confusione- conclude Astuti- la Regione la smetta con gli annunci, se non ha le idee chiare e il materiale pronto. E poi diciamo anche chiaramente che questo è ciò che arriva in gran quantità dalla Protezione Civile alla Lombardia: 6,5 milioni di mascherine chirurgiche; 3 milioni di mascherine ffp2; 44mila mascherine ffp3 per un totale di oltre 9,5 milioni di mascherine. Si riconosca quanto viene fatto da Roma e si lavori in unità e collaborazione. Non si può, infine , non ringraziare i sindaci che ancora una volta, pur senza aver ricevuto chiare indicazioni , si stanno organizzando con grande fatica sui territori per contribuire alla distribuzione delle mascherine ”.
Milano, 6 aprile 2020