In Lombardia la riforma non prevede neppure tutte le Case di comunità necessarie

Quasi 700 milioni di fondi nazionali ed europei e 85 di fondi regionali, così verrà pagata la riforma della sanità griffata Moratti, che oggi ha avuto il via libera dalla Commissione Bilancio, con il voto contrario del Pd.
“Rispetto alla legge Maroni, la 23 del 2015, c’è un passo avanti – sottolinea il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti – perché non sarà una riforma a ‘isorisorse’, ovvero senza l’investimento di un euro, come  era stato allora, con il risultato che nulla davvero si era messo in atto, se non una grande confusione organizzativa e l‘azzeramento della sanità territoriale”.


Ma non basta. “La Lombardia – attacca Astuti – con quella gran mole di fondi europei non riuscirà neppure a completare la rete di assistenza territoriale secondo i criteri che l’Italia si è impegnata a garantire con il PNRR. I fondi assegnati alle singole regioni dovrebbero consentire di avere una Casa della comunità ogni 25/30 mila abitanti, ma in Lombardia i cittadini serviti da ciascuna struttura saranno 50 mila. Il perché è presto spiegato: la Lombardia parte da zero, visto che non aveva alcuna rete di sanità territoriale, mentre la maggior parte delle altre regioni possono già contare su una rete che va solo completata. Questo significa che le altre regioni hanno già investito nella sanità territoriale in passato, mentre la Lombardia  ha concentrato tutte le risorse sugli ospedali, costringendo i cittadini a rivolgersi sempre e comunque a queste strutture, con costi ovviamente più alti per le casse pubbliche”.


“Nella norma finanziaria approvata oggi – continua Astuti – si parla anche di risparmi garantiti dalla miglior organizzazione dei servizi che deriverebbe dalla nuova legge, ma la stessa affermazione era contenuta nella normativa del 2015 e dei risparmi annunciati non abbiamo avuto alcun riscontro concreto”.
“In Lombardia- conclude Astuti- serve una sanità diversa e più vicina ai cittadini. Come Pd lo racconteremo con chiarezza in Consiglio regionale dove, dal prossimo 10 novembre, inizierà la discussione della legge proposta da Fontana e Moratti che mostra tutti i suoi limiti anche da punto di vista finanziario”.

Milano, 4 novembre 2021