Centri estivi: la Regione scarica sui comuni
In una fase così delicata per la ripartenza del nostro Paese, dove l’aspetto sanitario continua a rivestire un ruolo fondamentale, il Presidente Fontana nella sua ordinanza n.555 del 29/5/2020 toglie alle ATS territoriali il compito di approvare i progetti dei Centri estivi per i minori lasciandolo in capo ai soli Comuni.
Sulla questione interviene il consigliere regionale Samuele Astuti (PD): “Che competenze specifiche hanno i Comuni per valutare la conformità di un progetto alle misure sanitarie necessarie e indispensabili per far partire in tutta sicurezza i Centri estivi che dovranno aprire tra giugno e settembre? L’aspetto che lascia ancora più perplessi sta nel fatto che nell’allegato 8 del DPCM del 17 maggio scorso, nella parte riguardante i Centri estivi, era previsto un ruolo attivo nelle approvazioni da parte delle aziende sanitarie locali. L’allegato 8 era stato proposto dalle Regioni, Lombardia compresa, e poi inserito integralmente nel DPCM del 17 maggio, perché attribuiva giustamente la responsabilità dell’approvazione a chi era titolato, per competenze specifiche sanitarie, per farlo, cioè alle ATS. A questo punto sorge spontanea la domanda: perché la Regione toglie ad ATS il ruolo fondamentale di approvare i progetti dei Centri estivi e lascia tutto in capo ai soli Comuni? Il ruolo di verificare se un Centro estivo è progettato in modo tale da minimizzare i rischi per la salute (cioè i rischi di contagio) non è forse competenza delle ATS? Chiediamo al Presidente Fontana di modificare la sua ordinanza per ripristinare ciò che la Regione stessa aveva sottoscritto nell’allegato 8 del DPCM del 17 maggio, prendendo spunto da quello che fanno altre Regioni”, conclude Astuti.
Milano, 6 giugno 2029