Bene le vaccinazioni in azienda, male il ritardo sui più fragili
“Se, quando partirà la vaccinazione di massa, si vaccinerà anche nei siti produttivi, coinvolgendo i medici di medicina del lavoro, sarà sicuramente d’aiuto per la riuscita della campagna vaccinale che oggi, basata sulle sole capacità organizzative della Regione, si sta dimostrando fallimentare, nonostante il gradissimo impegno del personale sanitario coinvolto. L’accordo per la vaccinazione in azienda è quindi un fatto positivo, perché tutti gli sforzi sono utili per raggiungere l’obiettivo dell’immunizzazione del maggior numero di persone, che deve comunque avvenire all’insegna della massima trasparenza. Non stiamo parlando, però, di oggi, ma del giorno in cui, finalmente, partirà l’ultima fase del piano vaccinale, e per allora speriamo che siano risolti i gravi problemi che ogni giorno si verificano in Lombardia. In questo senso, speriamo che nel passaggio da Aria a Poste si possa trovare soluzione ai troppi intoppi e mancanze di questo periodo. È, invece, incredibile che ai ritardi già accumulati su over ’80 e insegnanti ora si aggiunga anche quello sui soggetti fragili, che la Lombardia inizierà a vaccinare dalla prossima settimana, ma solo se ospedalizzati. Molte altre Regioni, meno celebrate della Lombardia, lo stanno già facendo da un po’. Moratti e Fontana dicono che quella delle vaccinazioni non è una gara, ed è quello che tipicamente dice chi è rimasto molto indietro.”
Lo dichiara il capo delegazione del Pd in commissione sanità del Consiglio regionale Samuele Astuti in merito all’accordo, illustrato oggi a Palazzo Lombardia, tra Regione, medici del lavoro, Confindustria Lombardia e Confapi per le vaccinazioni anti Covid in azienda.
Milano, 10 marzo 2021