Rsa e servizi sociosanitari: cosa aspetta la regione a definire i budget 2020?
Regione Lombardia non ha ancora comunicato alle RSA quale sarà il contributo complessivo di competenza regionale che sarà loro riconosciuto per il 2020 per l’assistenza degli ultra 65enni ospiti delle strutture. I maggiori costi dovuti al Covid e l’alto numero di decessi, unitamente al blocco degli ingressi, ha lasciato vuoti posti-letto e di conseguenza ridotto le rette incassate dalle strutture, mettendone in crisi i bilanci, in particolare per le più piccole. Una situazione drammatica che oggi è stata portata all’attenzione del Consiglio con un’interrogazione del Pd. “Siamo a ottobre- afferma il conigliere regionale del Pd Samuele Astuti- e l’incertezza sui budget 2020 che la Regione deve riconoscere alle RSA è diventata insostenibile. Forse siamo alla vigilia di una seconda ondata da Coronavirus e la Regione non è ancora in grado di dire quando darà i contributi arretrati e a quanto ammonteranno: se salta la sostenibilità economica delle RSA rimangono senza assistenza i nostri anziani non autosufficienti e saltano posti di lavoro del personale, in molti casi già in cassa integrazione. E tutto questo rischia di tradursi in un aumento delle rette, già troppo care per le famiglie lombarde: è inaccettabile. La Regione ha in pancia 60 milioni di euro di contributi non versati da febbraio in poi alle RSA rimaste tragicamente senza ospiti: cosa aspetta a destinarli alle rsa per coprire i maggiori costi sostenuti? Vuole risparmiare sulla pelle degli anziani? Si aspetta che le RSA aumentino le rette agli ospiti? Ricordo che l’assessore Gallera prima delle ultime elezioni regionali ‘trovò’ 10 milioni di euro per ridurre le rette: dobbiamo pensare che le famiglie interessano alla Regione solo in campagna elettorale?”.
“Il contributo giornaliero stabilito ad agosto dalla Giunta- continua Astuti- per gli ospiti Covid non basta, perché viene decurtato di quanto già pagano come retta giornaliera le famiglie e questo non è corretto, perché tocca alla Regione coprire i costi sanitari dell’assistenza, non certo ai famigliari degli ospiti Covid, che si trovano così beffati due volte: perché i loro cari si sono ammalati, e perché le rette che pagano sono usate per coprire i costi sanitari anziché i costi alberghieri, come dovuto”.
“È ora che Fontana e Gallera si occupino seriamente delle RSA, del loro personale e degli ospiti: i loro sono ritardi colpevoli”, conclude Astuti.
Milano, 6 ottobre 2020