Sanità: Pd pronto per la battaglia in aula
È stata approvata mercoledì scorso, in commissione Sanità, la revisione della legge sanitaria lombarda. Per il Pd una “non riforma” contro la quale darà battaglia in aula dal 10 novembre prossimo.
“Il testo licenziato dalla commissione – attacca il consigliere regionale e capo-delegazione del Pd in commissione Sanità Samuele Astuti – è identico a quello approvato dalla giunta regionale. Questo nonostante le oltre cinquecento osservazioni formulate dai sindacati e dalle organizzazioni di medici, infermieri, operatori e dalle associazioni di pazienti e del terzo settore. Le loro istanze le abbiamo dovute portare noi in commissione, con i nostri emendamenti, ma sono state ignorate da un centrodestra muto e supino alle volontà della vicepresidente Moratti”.
Per il Pd la gestione della commissione è stata pessima, priva di dialogo e di contenuti. Si è arrivati persino a minacce di querela del presidente Monti agli esponenti delle minoranze. Ora la battaglia si sposta in aula dove questa volta, su richiesta delle opposizioni, i tempi non saranno contingentati. “Potremo spiegare nel merito – sottolinea Astuti – perché le ATS, peculiarità lombarda che ha dimostrato di non funzionare, vanno superate, perché questa maggioranza non crede alla medicina territoriale, su cui usa le risorse del PNRR ma non mette un euro in più, perché non vuole cambiare un sistema che non governa il settore privato, lasciando la salute dei cittadini a una logica di mercato, senza alcuna volontà della giunta di fare una vera e opportuna programmazione”.
“Nello specifico – afferma il consigliere regionale e presidente della Commissione d’inchiesta sul Covid Gianni Girelli – va ridisegnato il rapporto tra pubblico e privato, quello con i medici di medicina generale, va fatta chiarezza sulla funzione e sull’organizzazione delle case e degli ospedali di comunità, va rivista tutta la complessità del socio-sanitario, con un nuovo progetto per la presa in carico degli anziani, l’abbattimento delle liste d’attesa. Tutte queste questioni sono rimaste del tutto indefinite e spesso formulate in modo quasi capzioso, per ottenere l’esatto opposto rispetto alle esigenze”.
Tra le questioni che meritano attenzione, ci sono anche la medicina veterinaria e la sicurezza degli alimenti. Nell’attuale progetto di legge, mentre i medici di base passano dalle Ats alle Asst come prevedono le prescrizioni del Governo e del PNRR, la medicina veterinaria rimane in capo alle Ats.
“Una divisione – denunciano i consiglieri Matteo Piloni e Antonella Forattini – che ci vede fortemente contrari, perché la cura del cittadino non può essere disgiunta dalla parte che riguarda gli animali e l’alimentazione. Per questo presenteremo in aula alcuni emendamenti”.
“Presenteremo – conclude Girelli – proposte sostanziali che cercheranno di riscrivere la legge, introducendo un cambio di passo non tanto e non solo rispetto alla riforma Maroni, ma alla politica sanitaria regionale degli ultimi 30 anni”.
La discussione sulla riforma prosegue e si alimenta anche fuori dal palazzo. Sabato scorso il gruppo del Pd ha aderito alla manifestazione promossa dalla campagna “Dico 32”