Fase 2: un provvedimento con dei limiti, ma che va nella direzione della ripresa
Un provvedimento limitato ma utile alla ripresa. Lunedì scorso, in aula, il gruppo regionale del Partito Democratico ha votato a favore del progetto di legge regionale che permetterà alla Regione di contrarre un debito fino a 3 miliardi di euro, da qui al 2022, per interventi in favore dell’economia lombarda.
“E’ un provvedimento che ha alcuni limiti importanti – ha commentato il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul – perché non identifica le priorità per la ripresa economica e destina risorse sugli investimenti e non sulle spese correnti, che oggi sono la necessità più impellente dei Comuni. Il provvedimento è anche stato comunicato male, con toni eccessivi e metodi da propaganda e con alcune sgrammaticature istituzionali. Si tratta, però, di un passo in direzione della ripresa, di una disponibilità di spesa che potrà dare un aiuto concreto sulla base delle priorità indicate dai territori”. Priorità che è stata sancita da un ordine del giorno, presentato dal Partito democratico e approvato dall’aula. E proprio l’approvazione di questo e altri due ordini del giorno sono stati la ragione del voto favorevole del Pd al provvedimento.
Ad essere approvato è stato anche un documento del Pd che impegna la giunta a potenziare le infrastrutture digitali e tecnologiche per sostenere lo sviluppo di smart working, formazione e didattica a distanza e industria 4.0.
”Abbiamo chiesto – spiega Samuele Astuti – di destinare risorse significative a questi settori anche in considerazione del fatto che l’unico aspetto positivo del Covid è stata la presa di coscienza dell’importanza di modelli alternativi di organizzazione del lavoro, quali lo smart working e il telelavoro, cresciuti per necessità in questi mesi”.
“Le risorse – sottolinea Astuti – dovranno andare a sostenere la crescita della rete internet, della dotazione software e hardware necessarie al nuovo modo di operare dei lavoratori, degli insegnanti e degli alunni. Sarà essenziale anche sostenere l’automazione e l’innovazione tecnologica che saranno ancora di più la chiave di sviluppo nell’industria post emergenza”.
Il Partito democratico, con un altro ordine del giorno, ha ottenuto anche fondi per la rimozione dell’amianto.
“Questa emergenza – sottolinea Giuseppe Villani – ci dice che la crisi, nuova e profonda, deve essere affrontata con strumenti incisivi, con la prospettiva di migliorare l’ambiente. Per risolvere la situazione è necessario utilizzare risorse per diminuire i fattori di rischio e la presenza di cemento amianto negli edifici è uno di questi fattori, visto che provoca ancora oggi morti, incremento di tumori polmonari, mesoteliomi, asbestosi”.
“L’obiettivo del nostro ordine del giorno – conclude Villani- è di puntare ad azzerare la presenza dell’amianto nelle strutture pubbliche, così come previsto dal Piano regionale e dai bandi che ne sono seguiti, oltre che dal recente Addendum al Piano operativo ambiente del Governo che conta di bonificare siti e coperture entro il 2025”.
8 maggio 2020.