Le opposizioni verso una commissione d’inchiesta
I consiglieri delle forze di opposizione in Consiglio regionale della Lombardia – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lombardi Civici Europeisti, Più Europa/Radicali, Italia Viva – depositeranno domani le firme necessarie per l’istituzione di una Commissione consiliare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid-19 in Regione Lombardia.
Lo hanno annunciato questa mattina in una conferenza stampa tenuta a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, e diffusa via Facebook, i cinque capigruppo: Fabio Pizzul (PD), Marco Fumagalli (M5S), Niccolò Carretta (LCE), Michele Usuelli (+ Europa) e Patrizia Baffi (IV).
Secondo le previsioni dello Statuto regionale della Lombardia, articolo 19, la commissione di inchiesta ha il potere di indagare su questioni di spettanza del Consiglio Regionale e può essere istituita su richiesta motivata sottoscritta da almeno un terzo dei Consiglieri regionali, quindi almeno 27. I gruppi di opposizione hanno i numeri necessari per chiederne l’istituzione, a cui deve dare seguito l’Ufficio di presidenza del Consiglio entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta.
Spiega l’iniziativa il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti. “Questa pandemia, purtroppo, conferma quello che diciamo da anni, ovvero che in Lombardia manca una rete di sanità territoriale adeguata. Ormai non si contano più le testimonianze di persone lasciate a casa anche con sintomi evidenti e gravi, senza che le ATS fossero in grado di mandare un medico e di prendersene carico. Che ci fosse questo problema, la debolezza della sanità di territorio, lo capì anche Maroni, che avviò la riforma della sanità lombarda anche con lo slogan ‘più territorio’, ma quella trasformazione è fallita e oggi, amaramente, ne constatiamo le conseguenze. Poi ci sono stati i problemi nelle RSA lombarde, per errori che abbiamo indicato, inascoltati in Regione, un mese fa, dopo la nota delibera dell’8 marzo. Ora ci sono anche le inchieste della magistratura, ma intanto la crisi è in corso e non sappiamo quando e come finirà. Ora, quindi, con tutte le forze di opposizione abbiamo deciso di dare il via a una commissione di inchiesta, dove fare luce sugli errori e sulle mancanze, ma soprattutto dove indicare la via perché questi errori non si ripetano più. Abbiamo tentato di farlo con lettere e sollecitazioni al presidente della Regione e al suo assessore al Welfare per settimane e poi abbiamo anche cercato di far ripartire la normale attività del Consiglio regionale, che è la sede in cui si discutono e affrontano i problemi. Non ci è stato concesso, anzi, alle nostre richieste è stato risposto più volte che non avevano tempo di darci ascolto. Ora la sede per darci ascolto ci sarà, ed è la Commissione di inchiesta.”
Milano, 15 aprile 2019