Tangenziali Pedemontana: gratuità lontana e complicata da realizzare
Roberto Maroni lo aveva promesso a più riprese: le tangenziali di Varese e Como di Autostrada Pedemontana lombarda spa dovevano essere gratuite già a partire dal 1 gennaio 2018. Lo chiedevano le comunità locali che non trovavano giusto pagare ticket anche pesanti, per pochi chilometri, su strade che avrebbero dovuto agevolare il traffico locale. Già l’ex presidente aveva, però, spostato il termine di 6 mesi, parlando del 1 giugno. Poi, sono arrivate le elezioni e con esse le promesse elettorali di Attilio Fontana, il quale assicurava che la gratuità si sarebbe fatta.
Invece, ora, si scopre che non è così. E a dirlo è la nuova assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, Claudia Terzi, che, rispondendo a un’interrogazione di Angelo Orsenigo e Samuele Astuti, consiglieri regionali del Pd di Como e Varese, ammette che evitare di far pagare il pedaggio è una questione tutt’altro che facile. Non solo: quelle due tangenziali dovrebbero proseguire, a Como in direzione est e a Varese in direzione nord, verso la Svizzera, per agevolare anche le migliaia di frontalieri che ogni giorno vi si recano. Ma se del progetto del secondo lotto comasco è ancora in corso di realizzazione il documento di fattibilità, quello varesino non sta proprio proseguendo.
Per non parlare delle opere di mitigazione e compensazione ambientale: totalmente in alto mare, anche per difficoltà con le risorse.
“Quello che abbiamo scoperto grazie alla nostra interrogazione ha veramente dell’incredibile – raccontano Orsenigo e Astuti –. Ad esempio, l’accordo tra Regione e Anas per l’affidamento della gestione delle strade regionali a un soggetto compartecipato non si farà: la Giunta Fontana non procederà con la costituzione della società. Però, l’azzeramento del pedaggio non sarebbe mai passato attraverso questa strada. L’iter giusto è complicatissimo e coinvolge Cal, Apl, Ministero dei Trasporti e Cipe. Insomma, Maroni aveva promesso la gratuità il 1° gennaio, poi l’ha fatta slittare al 1° giugno, Fontana l’aveva confermata e ora si scopre che il percorso non è quello che l’ex presidente ci aveva raccontato e che la via da percorrere è tutt’altro che semplice e anzi mancano completamente i presupposti. In più, ci è stato addirittura detto che tra Regione, Anas, Cal e Apl ‘non sono intercorse comunicazioni in merito all’ipotesi di transito gratuito sulle tangenziali di Como e Varese’, come si legge nella risposta”.
E se sul secondo lotto di Como “il Documento di fattibilità delle alternative progettuali è ‘tuttora in corso di redazione e il suo completamento è previsto entro l’estate’, quindi ci stanno lavorando e li attendiamo al varco”, commenta Orsenigo, “su Varese, ‘non sono intercorse, invece, comunicazioni e/o incontri’, come ci è stato scritto”, aggiunge Astuti.
Diversa anche la situazione per quanto riguarda le opere di mitigazione e compensazione ambientale, ma con il denominatore comune di essere ancora in alto mare: “Per Como, si legge nella risposta che sono in corso di realizzazione, ma anche in questo caso sembrano molto in ritardo su tutta la procedura”, rivela Orsenigo. Mentre per Varese “viene allegato un prospetto riepilogativo, aggiornato a maggio, con i progetti da cui si evince che vanno avanti, molto lentamente, solo le misure in capo ai Comuni e i pagamenti, ci viene detto, avvengono a stadi di avanzamento lavori e su presentazione di documentazione che attesti l’impegno di spesa”, fa eco Astuti.
Con una ulteriore sorpresa, per quanto riguarda Como: “In sostanza, nel testo della risposta c’è scritto che le risorse per le compensazioni dovrebbero ritornare dalla Provincia, impossibilitata a utilizzarle per i vincoli di bilancio, alla Regione, la quale però non li ha ancora riacquisiti. Infatti, nonostante alcune norme che dovrebbero agevolare la restituzione, di fatto ‘i vincoli presenti sul bilancio dell’amministrazione provinciale rendono insostenibile questa possibilità’, quindi sono bloccati in un circolo vizioso kafkiano. E anche fossero di nuovo nelle disponibilità, queste risorse, ci dice la Regione, sarebbero certo vincolate a compensazioni ambientali, ma senza specificare quali. Quindi, potenzialmente, i soldi di Como potrebbero finire in qualsiasi altra provincia”, chiudono esterrefatti i consiglieri Pd.
Milano, 20 giugno 2018